In un periodo di grandi cambiamenti, la nostra azienda ha saputo adattarsi e cogliere nuove opportunità, rafforzando la propria presenza nei mercati globali e investendo in innovazione e sostenibilità. Tra e-commerce in forte crescita, export consolidato e strategie digitali sempre più raffinate, il nostro percorso di sviluppo continua con determinazione, affrontando le sfide con visione e ambizione.
1. Qual è la suddivisione del vostro mercato tra Horeca e Gdo ed e-commerce?
La grande distribuzione ha da sempre rappresentato la fetta più cospicua del nostro mercato, che tuttavia si appoggia saldamente anche al circuito HoReCa, nonostante i danni recati dalla pandemia. Gli ultimi anni hanno visto, infine, l’ascesa vorticosa dell’e-commerce, che ha fatto registrare un sonoro +300% rispetto all’anno precedente.
2. Attualmente la vostra percentuale di export è? Com’è suddiviso? In quanti Paesi siete presenti?
Da sempre la nostra azienda riserva grande attenzione ai mercati esteri, tanto da poter esibire i propri vini sugli scaffali di 82 Paesi del mondo. Nel corso degli ultimi anni, ci siamo ritagliati una solida presenza in alcuni dei più importanti quadranti del globo come Germania, Regno Unito, Cina e Stati Uniti. Attualmente il 65% dei nostri ricavi proviene dal mercato estero, i cui introiti sono rappresentati all’83% dalla grande distribuzione.
3. Il 2020 è stato un anno difficile. A voi com’è andato?
A dispetto della situazione travagliata che ha colpito il Paese, nel 2020 il nostro fatturato ha fatto registrare un poderoso incremento del 6,5% rispetto all’anno precedente. Nel complesso si è trattato di un anno di transizione, costellato da notevoli investimenti, come l’inaugurazione del nuovo polo produttivo a Casole d’Elsa, con una spesa di 13 milioni di euro.
4. Quali sono i trend emersi nel corso dell’anno scorso e in questo? (alcuni esempi: vendite dei vini più costosi e rossi; biologico; e-commerce; affermazione dei brand più conosciuti; contatto diretto con il consumatore; altro…)
La diffusione della pandemia da Covid-19 ha cambiato le carte in tavola, ma siamo stati abili a non farci trovare impreparati. Per rispondere alle chiusure che hanno interessato l’ambiente della ristorazione, abbiamo aperto le porte dei supermercati ad alcune delle nostre etichette premium, permettendo ai consumatori di beneficiare a tavola di quella stessa qualità di cui un tempo potevano godere unicamente presso un ristorante. Inoltre, all’inevitabile arretramento del settore HoReCa, abbiamo compensato con l’impennata del volume d’affari dell’e-commerce.
5. Cosa vi ha insegnato il 2020?
Il 2020 ci ha ricordato che anche nei momenti più bui il nostro Paese potrà sempre contare su una ricchezza inestimabile: la straordinaria bellezza che il mondo intero ci invidia. Siamo il Paese che ha dedicato secoli a creare capolavori che oggi più che mai devono ispirare il nostro agire e guidare la nostra ripartenza. Comunicare la bellezza e puntare con ancor più determinazione sull’eccellenza, è questo l’insegnamento che ci ha lasciato l’anno appena passato.
6. Che tipo di modifiche vi ha costretto a fare nel vostro modello d’impresa?
La pandemia ha fatto terra bruciata di fiere ed eventi, portando il nostro sguardo a focalizzarsi maggiormente sulle vicende interne all’azienda. Abbiamo intrapreso una strada a noi molto cara, quella della sostenibilità a livello sociale, ambientale ed economico. Inoltre, il 2020 ci ha permesso di sintonizzarci ulteriormente coi nostri clienti, potenziando gli strumenti della comunicazione digitale.
7. Come immagina sarà il 2021 per voi?
Fare previsioni certe e precise è pressoché impossibile, dato che ancora oggi la gran parte dei settori rimane ostaggio dei capricci del virus. Tuttavia, auspico che presto lo Stato possa imbastire, assieme alle imprese, una strategia di ripartenza incentrata sulla creazione di ricchezza, per risollevare il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Per quanto attiene alla nostra parte, da tempo, abbiamo deciso di puntare su un’economia circolare che passa dalla salvaguardia dell’ambiente e dal benessere dell’individuo, trovando il proprio baricentro nella qualità della vita.
8. E per il mondo del vino toscano?
Nel 2021 prevediamo una ripresa nei prezzi e nei volumi rispetto al 2020. La pandemia ha duramente colpito la ristorazione ed il turismo, settori che rappresentano i principali canali di vendita per i pregiati vini toscani. Nel 2021 prevediamo quindi una ripresa legata alle buone performance della grande distribuzione organizzata, dell’online e all’andamento della scorsa vendemmia segnata da un incremento qualitativo a discapito delle quantità.
9. Quali previsioni si sente di fare per il mondo del vino toscano in prospettiva?
Il vino toscano sarà chiamato ad un importante banco di prova: trovare la forza di rinnovare la propria immagine, in ottica packaging, comunicazione e stile, per poter soddisfare le rinnovate esigenze del consumatore.
10. Quali Paesi andranno meglio come export per il 2021 secondo Lei (con quali si potrà lavorare con maggior soddisfazione)
La pandemia non ha purtroppo ancora mostrato segni di cedimento, pertanto ci sentiamo di scommettere sui Paesi anglosassoni, con il Regno Unito in testa. Anche la Germania potrebbe riservare delle piacevoli sorprese, assieme a quelle nazioni che hanno sempre dimostrato un’ottima propensione all’acquisto online, come i Paesi Bassi. Confidiamo, inoltre, anche in una sostanziosa ripresa in Cina.
11. Che ruolo ha la digitalizzazione nella vostra azienda e come La vede nel futuro?
L’anno appena trascorso ha segnato una tappa decisiva nel cammino della rivoluzione digitale, con eventi e manifestazioni che si sono svolte nell’insolita cornice di uno schermo. Inoltre, per esprimere una più forte vicinanza alla nostra clientela, abbiamo potenziato gli strumenti della comunicazione digitale, dalle iniziative social al perfezionamento della newsletter. Da sempre in prima linea in fatto di innovazione, ci siamo immediatamente attrezzati per questa nuova sfida, consapevoli che anche negli anni a venire la digitalizzazione sarà il pane quotidiano.
12. Qual è il vostro fatturato preconsuntivo 2020?
Dati alla mano, le stime ci portano a chiudere il 2020 con un fatturato preconsuntivo che sfiora i 65 milioni di euro.

