Correva l'anno 1961
Nel cuore della Toscana si dischiude un gioiello di incomparabile bellezza: le colline del Chianti. Le loro geometrie ondulate e sinuose hanno da sempre richiamato l’attenzione degli uomini, sin dai remoti tempi degli Etruschi. Qui, nel 1961, diciassette coltivatori si riunirono per dare voce alla campagna toscana e per rilanciare l’economia locale. Nacque così, all’ombra di un casolare, un’avventura destinata a scrivere la storia del vino toscano: gli Agricoltori del Chianti Geografico.
Dall’anno della sua fondazione sino ad oggi, i suoi coltivatori si sono sempre spesi per tutelare l’antica arte della tradizione e per valorizzare le eccellenze del territorio. Un intento scolpito a chiare lettere nel nome (“Geografico”) che gli agricoltori scelsero per identificare la loro radicata appartenenza alle colline di Gaiole, Radda e Castellina, l’antica culla del Chianti Classico.
Coltivare il futuro
Sin dagli albori, il Geografico iniziò a macinare i primi successi, attirando l’attenzione di altri agricoltori che si unirono alla causa. Gli imponenti livelli raggiunti dalla produzione resero necessaria, nel 1970, la costruzione della storica cantina di Gaiole in Chianti. Nel frattempo, il Geografico espanse a macchia d’olio la sua fitta rete commerciale, fino a poter vantare una solida presenza anche all’estero. Sull’onda di un successo inarrestabile, la realtà vitivinicola prosperò sino a ritagliarsi un posto d’onore nell’orizzonte vitivinicolo toscano. Il giro d’affari crebbe a vista d’occhio: nel 1989 anche la Cantina di San Gimignano entrò nell’orbita degli Agricoltori del Geografico. Negli ultimi anni, infine, il Geografico è tornato alla ribalta grazie alla famiglia Piccini, che dal 2018 ha legato la sua sorte a quella dello storico brand toscano.
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